Rispetto alla sua “amica rock’n’roll”, Tracey Thorn partiva da una posizione leggermente più vantaggiosa, essendo la metà degli Everything But The Girl con Ben Watt (poi anche marito). Per Lindy Morrison, batterista e fondatrice dei Go-Betweens con Robert Forster e Grant McLennan, la vita all’interno di un gruppo pop è stata un po’ più complicata. Come scrive Tracey Thorn, lei “è quella che deve giustificarsi, deve rendere conto, deve spiegare per l’ennesima volta che cavolo pensa di fare qua”. Nel tentativo reiterato di rileggere la storia di Lindy Morrison e di rimetterla nella giusta collocazione rispetto ai suoi compagni d’avventura, il punto di vista femminile e femminista viene ribadito utilizzando diversi livelli, racconto, diario, epistolario, ma tenendo ben presente il ruolo strategico. Ricordate, come diceva Jonathan Lethem, il più famoso tra i fans dei Go-Betweens, che “insomma, i songwriter vanno e vengono, ma il batterista è la band”. Il cliché, validissimo, corrisponde ancora, e qui ci sono ricordi a non finire: dalle esperienze giovanili contro l’apartheid australiano alla scoperta delle trame di Londra e dell’eroina in compagnia di Nick Cave, l’indomita Lindy Morrison è la protagonista assoluta, ma a dettare i tempi sono soprattutto le tensioni interne ai Go-Betweens che Tracey Thorn riassume così: “I gruppi si sciolgono per le tensioni dovute ai conflitti di personalità, ma quegli stessi antagonismi possono anche tenerli uniti, fornendo uno speciale tipo di tensione e frizione interna, una lotta per il potere, uno stimolo irritante”. La due vite, la sua e quella di Lindy Morrison si avvicinano, si allontanano, s’intrecciano e si dipanano nell’arco di trent’anni, anche se il legame resta a dispetto delle distanze e delle differenze perché per entrambe “l’amicizia femminile non è una cosa frivola; è una necessità”. Diventa sempre più urgente mentre la situazione nei Go-Betweens va degenerando: il gruppo negli anni è diventato un oggetto di culto seguito da una schiera di appassionati, ma non è mai riuscito a ottenere i riscontri necessari alla sopravvivenza. Gli sforzi, dai tour massacranti ai rapporti difficili con la stampa per non dire con l’industria discografica hanno reso via via più difficile la convivenza con i due songwriter dei Go-Betweens, e Lindy Morrison si ritrova in rapida successione a perdere il compagno, Robert Forster, e il gruppo stesso che si scioglie nel 1989. Dall’altra parte, Tracey Thorn, che invece ha trovato una parvenza di stabilità, ed è diventata madre, spiega che per Lindy Morrison “è stata dura lasciarsi tutto alle spalle. Per anni fa dei sogni sulla band, anzi degli incubi, in cui sono in tour e non riescono a trovare il palco, oppure si perdono e non riescono a prendere l’aereo. Nel sonno urla contro Robert e Grant, perseguitata dai ricordi”. La seconda vita di Lindy Morrison, senza i Go-Betweens, è all’insegna del riappropriarsi di un’identità troppo a lungo compressa in un segmento controllato dagli estremi maschili, con una convinzione che traspare in ogni passaggio nel multiforme dialogo con Tracey Thorn, in particolare quando dice: “Significa che voglio sentirmi totalmente libera in quanto donna. E non voglio sentirmi in alcun modo oppressa da vecchi atteggiamenti che gli uomini ci hanno imposto”. Ma, al di là delle sacrosante rivendicazioni, la narrazione, molto diretta, molto informale di Tracey Thorn è piena di musica, passione, coraggio, dolore, come se fosse l’istantanea di tutta una vita.
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